Arriva il periodo in cui, complice il bel tempo e la voglia di vivere gli spazi esterni, mi arrivano tante richieste per progettare un terrazzo.
C’è chi fa da sè e chi decide di affidarsi ad un professionista, scelta saggia, come vedremo.
Ad ogni modo, se anche tu hai un terrazzo che vorresti sfruttare ma non sai come fare, questa è la guida giusta per farlo senza fare passi falsi.
E allora, quali sono gli errori più comuni? Vediamoli insieme e scopriamo poi come evitarli.
Indice:
Primo. Non avere un progetto d’insieme
Questo è il primo e il più importante.
Che tu lo faccia da solo o meno, è necessario avere un’idea d’insieme, per evitare che il tutto nasca dall’accostamento disordinato e casuale di oggetti che vengono acquistati man mano vedendoli nelle vetrine.

Ti assicuro che il risultato è tutt’altro che piacevole!
E’ necessario stabilire un obiettivo, sapere quali e quante funzioni si vuole inserire sul terrazzo: vuoi usarlo solo per rilassarti o vuoi che sia una vera e propria stanza in più all’aperto? Vuoi che sia coperta? Vuoi uno spazio per il pranzo?
Stabiliti gli obiettivi, vedrai che sarà tutto più semplice e chiaro.
C’è, però, un ulteriore passaggio da fare. Dovrai capire se ci sono dei vincoli di carattere strutturale o paesaggistico, se per l’idea che hai puoi procedere in edilizia libera o hai bisogno di un titolo abilitativo. In questo ti tornerà utile il supporto di un professionista.
Secondo. Non considerare le giuste dimensioni nel progettare un terrazzo
Spesso ci innamoriamo di un arredo che abbiamo visto su una rivista o sui social e, senza essere realistici, pensiamo di portarlo in casa nostra.
Lo acquistiamo e poi ci rendiamo conto che non ci sta.
Questo è un errore molto diffuso.

Per evitarlo è necessario prendere bene tutte le misure degli spazi e considerare adeguatamente e in base anche alle proprie esigenze gli arredi più adatti.
Nel farlo, considera gli spazi di manovra intorno a quegli stessi arredi. Non basta che abbiano le dimensioni giuste per entrarci, è indispensabile avere poi la possibilità di muoversi tra essi.
Proprio per questo, arredare un terrazzo riempiendolo di cose crea solo caos.
Meglio poco ma buono. O, come diceva qualcuno
Less is more
Ovviamente, la condizione principale è che durante il primo step siamo realistici nel considerare il numero di funzioni e zone da posizionare sul terrazzo.

Non dimenticare poi che non esiste solo lo spazio a terra, ma c’è anche quello in verticale, da sfruttare con parsimonia e sapienza per, ad esempio:
- un orto o un giardino verticale
- una bella illuminazione
- una decorazione di impatto
- un tavolo ribaltabile che viene fuori solo all’occorrenza
Le idee possono essere infinite, basta dare ampio spazio alla creatività.
Terzo. Non considerare il contesto
Dico contesto e voglio intendere due cose.
La prima è considerare l’intorno su cui si affaccia il terrazzo.
Questo va esaminato innanzitutto da un punto di vista paesaggistico. Avere una bella vista è diverso che affacciarsi su palazzoni. Ciò di conseguenza comporta scelte diverse a livello progettuale.

Se la mia opzione è la seconda, ossia palazzoni, andrà da sè che userò delle schermature sia per migliorare la percezione di questo spazio esterno, sia per difendere la mia privacy da sguardi indiscreti.
Le soluzioni sono varie:
- vegetazione
- tendaggi
- vere e proprie recinzioni di legno o metallo
- paraventi

Tra questi ultimi per realizzare un bel terrazzo riservato un esempio è Kiori di Paola Lenti, un paravento curvo, di varie altezze, con struttura in legno e un rivestimento intrecciato a mano e fatto di strisce di legno di olmo e un supporto di sughero. Grazie a questa combinazione il tutto risulta elastico e resistente.
come progettare un terrazzo con stile
La seconda accezione che voglio dare alla parola contesto è riferita alla casa in sè.
Non si può considerare il terrazzo come un ambiente a sè stante. Esso fa parte del resto della casa, ne costituisce spesso uno spazio in più, e quindi deve dialogare col resto.

Per fare ciò, nel progettare il terrazzo è bene tenere conto dello stile che si è scelto per gli altri ambienti e della palette colori che li caratterizza.
Quarto. Trascurare le finiture
Proprio perchè si tende a considerare il terrazzo un di più, che si vive per altro solo in alcune stagioni, non ci si impegna molto e si tende a trascurare le finiture, cercando di abbellirlo solo con arredi e complementi.

Questo è un errore, perchè, come mi capita spesso di ripetere, il pavimento occupa una buona parte dell’immagine che appare davanti ai nostri occhi quando viviamo uno spazio.
Le finiture e in particolare il pavimento, quindi, non sono da sottovalutare.
Ci sono vari modi per cambiare aspetto al pavimento senza demolire: lo leggi in questo articolo.

Per caratterizzare il pavimento di un terrazzo potremmo utilizzare delle doghe di legno, realizzare delle pedane che ci aiuterebbero a creare zone di vita differenti.

Un’altra possibilità può essere posizionare degli inserti di tappeti erbosi.
Per avere una continuità tra interno ed esterno ci sono anche brand che producono pavimenti per interno ed esterno con la stessa finitura.
Un esempio sono i nuovi pavimenti per esterno di Cotto d’Este:
- Advantage Skin, che si presenta come una superficie di ceramica leggera, flessibile e molto resistente, perfetta per rivestire volumi lineari o curvi; adatta per spazi cucina outdoor;

- Blend Stone, composta da tre texture grafiche ricavate da pietre naturali e particolarmente adatta in outdoor per bordo piscina e verande;

- Pietra d’Iseo, che riprende il ceppo di Grè, rivestimento che io adoro per la sua eleganza; una finitura che portata dall’interno verso l’esterno dona raffinatezza all’intera casa.

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Quinto. Progettare un terrazzo non illuminando correttamente
Non serve abbellire un terrazzo per poi tenerlo male illuminato. Diventa uno spazio non sfruttabile a pieno perchè non confortevole e funzionale.

La giusta illuminazione del terrazzo deve tenere conto sicuramente del contesto, cioè non deve interferire con le luci naturali notturne, nè disturbare chi ci vive intorno.

Fatta questa premessa, le luci vanno studiate attentamente per garantire la giusta fruizione delle varie zone create, per cui ci potrebbero essere:
- una luce più diffusa sul tavolo da pranzo all’aperto
- una luce soffusa accanto alla zona relax
- dei segnapassi molto garbati intorno al perimetro
- qualche punto speciale con un’illuminazione d’effetto, come ad esempio i vasi
- una luce trasportabile a batteria, come le lanterne di ultima generazione, per portare la luce un po’ dove c’è necessità e dove si vuole.
Sesto. Scegliere le piante sbagliate
Nel considerare il contesto è fondamentale studiarsi l’esposizione del terrazzo, per valutare la disposizione di eventuali coperture, o, in alternativa, capire se è conveniente e funzionale progettare un terrazzo scoperto.

Lo studio dell’esposizione è fondamentale anche per capire quali sono le piante più adatte a quel clima e a quella determinata posizione.
Non tutte le piante vanno bene dovunque e non è solo una questione di latitudine. Io che sono una grande amante del verde, l’ho capito con il tempo e a spese di diverse piante che non hanno retto.
Il mio consiglio, dunque, anche in questo caso è quello di affidarsi ad un esperto di giardini, che sappia dare i giusti consigli. L’esperto sarà in grado di darci i suggerimenti più adatti anche considerando quali sono le nostre esperienze, le nostre abitudini e se abbiamo o meno il pollice verde.

Quello che non mi piace è vedere le piante artificiali in un luogo vissuto.
Vanno bene per allestimenti temporanei magari, ma per ambienti dove si deve vivere è bene considerare piante vere, che sono portatrici di vita, allegria e benessere.
Esistono piante che non richiedono molta cura e su queste dobbiamo puntare se non abbiamo molto tempo o capacità.
Settimo. Scegliere arredi belli ma scomodi o scadenti
Dulcis in fundo, gli arredi e i complementi.
Quello che abbiamo visto in vetrina non necessariamente va bene per noi e non solo per le dimensioni, come dicevamo prima.
Bisogna partire sempre dalle abitudini che si hanno e dal tempo che si ha a disposizione per la manutenzione.

Per ogni arredo che si sceglie si andranno a guardare quindi:
- dimensioni
- materiali
- comodità
- resistenza
- facilità di pulizia e manutenzione.
C’è da considerare che sono elementi esposti agli agenti atmosferici, per cui dovranno essere durevoli e sicuramente non scadenti. Meglio spendere qualcosa in più, considerando la spesa come un investimento e non come un costo.
Può tornare utile, inoltre, soprattutto se si ha uno spazio piccolo, pensare ad arredi multifunzione, che possono essere usati in diverse configurazioni per soddisfare varie esigenze.
Le novità di Paola Lenti
Tra gli arredi per esterno che amo molto ci sono quelli di Paola Lenti.

I tavolini Strap sono in alluminio e la loro bellezza sta nella finitura molto colorata opaca o lucida, realizzata a mano con una lavorazione artigianale che definisce varie sfumature molto particolari. L’ispirazione è la natura.

Alla stessa serie dei paraventi di cui sopra appartengono anche le sedute Kiori. Si tratta di poltrona e divani con struttura sempre in massello di legno sassofrasso e lo stesso rivestimento intrecciato di cui abbiamo detto. I cuscini sono in fibra di poliestere con inserto in poliuretano indeformabile.

Che dire poi di Elio? E’ un tavolino adatto anche agli interni grazie alla bellezza della sua finitura. La base è realizzata in tondini di acciaio inox verniciato lucido in vari colori, mentre il piano in legno multistrato riesce ad essere molto sottile grazie all’inserimento di un tessuto in lino tra le parti in legno.
Le novità di Roda per progettare un terrazzo stiloso
Di Roda ho apprezzato l’eleganza delle soluzioni proposte per gli esterni.

Astra è una collezione di poltrone e divani reclinabili in alluminio e corda, con i quali si riesce a costruire un raffinato salotto outdoor. I colori di questa collezione sono nei toni caldi dell’arancio, che riprendono quelli degli astri appunto e danno vivacità agli ambienti esterni

C’è poi un’altra collezione molto particolare, che è Eolie, fatta di elementi componibili in legno di iroko. Lettini prendisole, capote, gazebo o tavolini, formano delle zone in cui il relax è accompagnato anche dai colori di questa collezione, che sono quelli delle isole da cui prende il nome: il verde e il blu.

L’ultima collezione che riporto qui è Plain Air, tavoli di alluminio dal design essenziale, che ben si adattano a vari stili e che ultimamente si è arricchita di una poltrona versione lounge come seduta da pranzo.
Galleria di immagini per progettare un terrazzo senza errori


































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Caterina
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