Luogo: Bari
Tipo di cliente: privato
Tipologia di servizio: consulenza di interior design online
Mq progettati: 35
Il progetto di cui andiamo a trattare ha riguardato lo svecchiamento della zona giorno di una casa degli anni ‘50. In questo caso, vi presento il risultato di una consulenza online.
Il prima
L’immobile aveva soffitti alti e finiture un po’ datate.
La consulenza verteva sulla zona giorno, da riorganizzare completamente.
Quest’area della casa era costituita da un doppio ingresso, proveniente dalla fusione di due appartamenti contigui. Dal primo ingresso si accedeva direttamente a quella che un tempo era la stanza per l’accoglienza, il salotto. Da qui, attraverso un disimpegno su cui si apriva la seconda porta di ingresso, si accedeva alla seconda parte della zona giorno, costituita da un piccolo soggiorno e da una cucina.
Le stanze hanno l’affaccio su entrambi i lati. In particolare, da una parte si affacciano sulla strada principale con ampie finestre che rendono tutto molto luminoso. Dall’altro lato erano presenti una finestra e una porta finestra aperta su un balconcino.
Le richieste
La fase di brainstorming, che faccio sempre con i clienti, ha portato alla definizione dei desiderata:
- spazi ariosi e luminosi
- comfort
- convivialità
- assenza di zone off-limits
Queste sono state le parole guida del progetto.
Dallo spazio che avevo a disposizione, si doveva togliere una parte per consentire la realizzazione della seconda camera per i bambini.
Ciò che rimaneva non era molto ampio, ma la sfida è stata proprio riuscire a ricavare tutto quello che è stato richiesto senza che gli spazi risultassero soffocanti.
Far convivere più anime in un unico spazio
Le funzioni da contemplare ed includere erano diverse:
- accogliere
- rilassarsi
- leggere
- dedicarsi alle proprie passioni
- preparare i cibi
- consumarli
- godere di un luogo all’aperto senza dover uscire
All’interno di uno spazio che contenesse:
- una spaziosa libreria
- una zona lettura
- un tavolo per ritrovarsi con gli amici
- una zona per consumare pasti veloci o sorseggiare un tè.
Insomma, tanti elementi che avrebbero dovuto convivere, facendo in modo che ci fosse armonia e ordine, nascondendo anche il disordine che c’è necessariamente in alcune situazioni (cucina e home office per esempio)
Infine, un’altra richiesta era quella di poter utilizzare il balconcino sul retro come area di servizio per potervi posizionare i bidoni per la raccolta differenziata e quant’altro.
Il progetto
Partendo da ciò che avevamo e da ciò che si voleva, la soluzione è stata quella di creare un open space non proprio tutto aperto.
L’open space ci consente di avere degli spazi che fluiscono uno nell’altro liberamente, creando partecipazione ed evitando zone inutilizzate.
Gli interventi di ristrutturazione
Per creare questo ambiente quasi unico si è scelto di chiudere una delle due porte di ingresso, quella aperta sul disimpegno, così da allargare la cucina su questo lato.
Sono state abbattute completamente le pareti esistenti nella zona giorno, in modo da far diventare tutto un unico ambiente.
E’ stata prevista la realizzazione di un tramezzo al centro di quello che era il soggiorno prima, in modo da ricavare la seconda cameretta, che però, non è stata interessata dal progetto di restyling.
L’ingresso all’open space
L’accesso all’abitazione avviene, quindi, da quello che prima era solo un salotto, ma che ora diventa spazio di accoglienza, grazie alla presenza di una parete attrezzata/cappottiera.
Questa cappottiera trova la sua naturale continuazione sul lato opposto con una cassapanca/attaccapanni/scarpiera. Il ponte tra le due è una mensola in cartongesso che racchiude e accoglie chi entra.
L’area relax
Quello che prima era solo il salotto, dunque, ora è diventato ingresso, ma non solo.
Esso è la parte iniziale dell’open space, con una zona relax in cui sono presenti una grande parete attrezzata in cartongesso con inserti di legno e un ampio divano.
Tra questa prima parte dell’open space e la seconda c’è un intermezzo, segnato dall’angolo lettura. Questo è riconoscibile per la presenza di una poltrona dallo stile vintage dietro la quale spicca un modulo della libreria Slim Infinito di Cassina.
L’area pranzo
Alzando lo sguardo oltre l’angolo lettura, l’open space continua. La stanza si apre sull’area pranzo, con un tavolo tondo e sedie spaiate, ma uguali a due a due. Per il tavolo le proposte sono state due, entrambi tondi, ma uno estensibile, in modo da accogliere amici.
In questo spazio, però, ciò che cattura l’attenzione non è il tavolo per condividere momenti di convivialità, bensì la carta da parati nel modello Ophelia di Rimura, che ci aiuta a rendere evanescente la parete di separazione con la nuova cameretta, facendo apparire lo spazio più ampio, quasi a sfondare la terza dimensione per proiettarsi all’esterno.
Questa parete è un colpo d’occhio di grande impatto.
La zona per la preparazione e il pasto veloce
L’ultimo pezzo di questo open space è dedicato alla cucina, che è solo visivamente separata dal resto grazie ad una penisola in stile un po’ shabby affiancata da sgabelli industriali, sulla quale si possono consumare pasti veloci o fare colazione.
La separazione avviene anche grazie ad una vetrata stretta che ha la dimensione sufficiente per nascondere l’eventuale disordine in cucina dallo sguardo di chi è seduto al tavolo principale.
La cucina, infine, è fatta di pochi pezzi, ma giusti, per svolgere tutte le funzioni che essa deve avere. La trasformazione ha previsto la modifica delle finestre esistenti: ora abbiamo una finestra sul piano di lavoro e una porta finestra più stretta per uscire sul balconcino di servizio. In questo modo la casa ha acquistato luminosità.
Pensili e mensole si alternano per contenere ma allo stesso tempo non rendere troppo opprimente la vista.
Lo stile dell’open space
Lo stile proposto, seguendo le ispirazioni della cliente, è un po’ un ibrido.
Le stanze ricordano ambienti nordici, con qualche elemento industrial e qualche richiamo shabby.
Alcuni elementi di design hanno reso ancora più ricercato ed elegante ogni angolo di questi spazi.
Le luci
La luce naturale che è stata integrata dalla modifica alle due finestre esistenti e migliorata dall’aver aperto tutto in un unico spazio, ha trovato il suo completamento in alcuni corpi illuminanti.
Ho preferito inserire per lo più luci a soffitto o a parete, perchè lo spazio come si è detto non era molto e non ho voluto occuparlo con lampade da terra.
Pertanto, il progetto ha previsto:
- binari con faretti orientabili sopra la zona divano e in cucina
- lampade a braccio lungo e da parete sulla poltroncina e sull’isola
- un faretto sull’ingresso
- dei LED sottopensili in cucina
- un’unica sospensione sul tavolo principale.
Il lampadario è Louis Poulsen PH Artchoke, unica sospensione per non averne tante nel giro di pochi metri quadrati e per dare più risalto a questa che è un oggetto di design molto di impatto.
I rivestimenti
Per il pavimento è stato scelto un parquet posato a spina di pesce. In particolare, il suggerimento è stato CP Parquet Spina Pesce, Rovere Europeo Select spazzolato verniciato natura. Questo tipo di pavimento ricorda molto gli ampi living nordici.
In cucina ci differenziamo con un ceppo di Grè.
I rivestimenti per il paraschizzi, invece, sono delle diamantine stile metro bianco lucido, che portano luminosità e sdrammatizzano l’ambiente.
Il verde
Tra le richieste c’era quella di avere un contatto con l’aria aperta senza dover uscire per forza. Forse questa è una delle richieste più diffuse negli ultimi anni, soprattutto per chi vive in città.
A parte la progettazione del balcone principale, quello su cui si apre la zona living, che qui non viene presentato, ho cercato di portare l’esterno dentro, grazie al verde.
La carta da parati di cui ho detto è solo un richiamo artificiale, ma ci sono diverse piante sparse un po’ qui e lì nell’open space e un orticello verticale sulla parete della penisola.
Open space: la versatilità dei soggiorni moderni
Il tempo in cui le case erano fatte di stanze che restavano sempre chiuse per paura di rovinare il divano incellophanato è finito da un pezzo.
Questo progetto e le richieste ad esso collegate ne sono una dimostrazione.
Oggi si cercano spazi fluidi, ma soprattutto flessibili, in cui possiamo svolgere più funzioni contemporaneamente. L’open space è la soluzione, magari con spazi completamente aperti o trasformabili grazie ad elementi che dividono senza creare muri.
Un esempio di funzione integrata che fa un po’ da jolly in tutte le stanze è quella del lavorare da casa. All’interno di una delle pareti attrezzate di questo progetto ho previsto una scrivania estraibile, uno spazio per l’home office o semplicemente per coltivare le proprie passioni, ma che si possa nascondere alla vista quando è il momento.
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